Dopo tante giornate, finalmente un giocatore della Fortitudo Lavoropiù Bologna. L’MVP del 29° turno di Serie A 2020-21 è infatti Pietro Aradori, swingman della Efffe, protagonista nel colpaccio dell’Aquila contro Cantù. Il successo della squadra di coach Dalmonte (75-68, qui il tabellino completo), significa matematica retrocessione per l’Acqua S. Bernardo. Mai come in questo caso, il destino ha saputo essere così crudele. Al netto dei 20 punti realizzati dal solito, incontenibile, Adrian Banks, la prova di Aradori non può certo essere classificata come “vendetta dell’ex”. Proprio le sue giocate hanno però spezzato le ultime resistenze canturine, condannando il club allenato da Piero Bucchi a dover salutare la LBA con un turno d’anticipo (per quanto lo scenario sia ancora oggi in totale e completo divenire).
Aradori ha chiuso con 17 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, giocando praticamente tutto il match per via delle corte rotazioni biancoblù. Indubbiamente, i 10 punti realizzati da Banks nel 3° quarto hanno indirizzato la seconda metà di gara, ma nel periodo conclusivo Aradori ci ha messo molto del suo per lanciare la Effe verso la vittoria. Numeri a parte, in una stagione al di sotto delle aspettative, il “cagnaccio” si conferma giocatore importante, specie se sfruttato per quelle che sono appieno le sue caratteristiche. A quasi 33 anni, Aradori riesce ancora a mettere in fila tanti giovani protagonisti di questo gioco, con una classe che rimane cristallina nonostante il passare del tempo.
L’aspetto meno romantico della sua prestazione, rimane forse quello rapportato al passato. Lui, ex-canturino (dal 2012 al 2014), protagonista di una Supercoppa Italiana e consacratosi a livello europeo proprio in biancoblù. Sempre lui, oggi attore principale nella vittoria che condanna la Pallacanestro Cantù a una dolorosissima retrocessione. In 85 di gloriosa storia, uno dei club più titolati a livello europeo aveva conosciuto l’onta del declassamento in sole 2 occasioni. Nel 1954-55, ma in quell’occasione sempre di Serie A si trattò. La FIP aveva infatti deciso la ridenominazione del massimo campionato italiano, divenuto “Prima Serie Elette”, e conseguentemente anche quella della Serie B, diventata la “nuova” Serie A (e tale fimase fino al 1965-66). La seconda, nella stagione 1993-94, quando la Shampoo Clear chiuse al 3° posto il girone giallo dei Playout.
Come la rubrica della scorsa stagione, anche questa vedrà una maggiore soggettività nella scelta del miglior giocatore di ogni singolo turno di campionato. Sarebbe altrimenti puro esercizio di copiatura quello di scegliere l’MVP di Serie A semplicemente in base alla graduatoria della valutazione di giornata. Desideriamo pertanto scegliere soggettivamente, ovviamente motivando nei dettagli la preferenza, in base a diversi fattori. 1) Difficoltà dell’impegno anche in base a valore e cammino della squadra avversaria. 2) Continuità di rendimento del giocatore scelto nel corso della singola gara. 3) Analisi, non costante, dei cosiddetti “intangibles“.
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