Banca Tercas, turno di riposo e di bilanci

0

Mentre tutti tenevano i piedi ben piantati a terra il nostro buon Lino, con l’entusiasmo di chi con passione si butta in una nuova avventura, si è lasciato scappare che per lui la salvezza non doveva essere neanche in discussione. Eppure non sembrava aver tutti i torti. La partita con Siena all’esordio, nonostante fosse arrivata una sconfitta, sembrava promettere bene. La sfortuna aveva già fatto visita ai biancorossi, ma Teramo sembrava aver retto bene il colpo. Trey Johnson, colui che doveva essere il gioiellino della squadra, durante un allenamento, ben prima che il campionato iniziasse, si ferma accusando un problema muscolare. La prima diagnosi parlava di un mese e mezzo di stop. Sarebbe rientrato dopo un mese dall’inizio di campionato e Teramo era disposta ad aspettarlo visto che per lui era stato fatto un sacrificio economico non indifferente. Il buon Lino, come abbiamo già scritto, guidato dall’entusiasmo di chi voleva fare proprio le cose per bene, integra nel roster il giovane Brad Wanamaker che all’esordio contro Siena strappa applausi a non finire. La società vedeva solo sereno all’orizzonte, Wanamaker era in grado di tamponare alla grande l’assenza di Johnson e al suo rientro la società avrebbe potuto anche optare per la conferma di Wanamaker per allungare le rotazioni. Purtroppo nel basket non ci sono certezze e tutto può cambiare improvvisamente come in una partita. Un tiro sputato dal ferro può costarti il risultato e proprio un canestro sputato dal ferro è stato il momento in cui Teramo ha smarrito la via. Siamo a Biella, pochi secondi dalla fine, il tiro di Amoroso da tre stava per chiudere la partita e portare i primi due punti della stagione per i biancorossi. Non sappiamo quanti giri abbia fatto la palla nel canestro, ma sappiamo che ad un certo punto cambia effetto e che da quel canestro esce. E da quel momento la stagione di Teramo prende una piega non prevista. Proprio nella stessa partita con Biella, dopo il tiro sfortunato di Amoroso e il successivo libero messo a segno da Coleman, Wanamaker ha la possibilità di sfidare di nuovo la sfortuna. Un secondo dalla fine, palla in mano, tiro comodo da 3 con piedi ben piantati a terra, ma la palla si ferma sul ferro. Era la seconda sconfitta consecutiva fuori casa. La seconda sconfitta consecutiva all’ultimo possesso. Da quel momento la giovane guardia americana non è più entusiasmante come nella partita contro Siena. Un mastino in difesa, ma spaventato in attacco. E’ purtroppo per una squadra come Teramo una guardia che non tira è un handicap che non può permettersi. D.Brown è ancora il lontano parente di quel giocatore che tutti sperano prima o poi di vedere e l’assenza di Johnson, dopo la sonora sconfitta in casa contro Avellino, diventa un problema enorme da risolvere in fretta. Qui arriva la beffa. I tempi di recupero di Johnson si allungano notevolmente, il suo rientro sembra ancora lontano e così Teramo, dopo aver consultato vari specialisti decide di tagliarlo. Intanto, mentre la società si butta di nuovo sul mercato alla ricerca di una nuova guardia, il campionato continua ed arriva la prima gioia per i tifosi aprutini. Di scena al Palaskà c’è la Canadian Bologna dell’ex Peppe Poeta. La partita vede Teramo giocare bene e riuscire ad accumulare, nel 3° quarto, un vantaggio di 16 punti. Ma come spesso accade quest’anno Teramo decide di spegnersi e farsi male da sola. La vittoria arriva ma con un solo punto di vantaggio anche grazie soprattutto ad un tiro libero sbagliato da McIntyre allo scadere.  L’importante era comunque vincere e Teramo finalmente cancella quello zero in classifica. Dal mercato non arrivano novità e Teramo a Venezia conferma tutti i suoi limiti subendo un pesante sconfitta. D. Brown  segna solo 4 punti e questo non ha bisogno di commenti. La classifica spaventa Teramo, ma all’orizzonte c’è una partita che potrebbe cambiare, con una vittoria, in positivo la stagione, o almeno regalargli un po’ di tranquillità. Qui ci mette di nuovo lo zampino la sfortuna. Arriva la tragica notizia della morte del padre di Brandon Brown. Il centro americano vuole comunque essere della partita, ma come è umano che sia, il suo rendimento è condizionato da questa tragica notizia. Ma questo non basta, durante la partita Brad Wanamaker  subisce un infortunio muscolare e la sua avventura alla Banca Tercas termina lì. I ragazzi di Ramagli fino a quel momento erano in partita poiché la guardia americana stava compiendo un ottimo lavoro difensivo sul capocannoniere della serie A Von Wafer che trae vantaggio da questo infortunio e porta alla vittoria Cremona per 76-74. E’ il momento più brutto della stagione per Teramo, ma arriva finalmente l’annuncio della guardia. Teramo ha tra le mani Charles Jenkins. Ma a Teramo non ne va bene una. Finisce il Lockout Nba e Jenkins torna in america allettato dalle sirene del campionato più bello del mondo e quindi non firma più per Teramo. Unica nota positiva è che Teramo non spende il visto perché la firma non c’è stata e quindi il giocatore non è stato tesserato. Almeno non c’è stata la doppia beffa, ma comunque bisogna rituffarsi di nuovo sul mercato.  La domenica successiva a Sassari non c’è storia. Teramo perde di 18, ma riesce a limitare un passivo ben più pesante solo nel finale. Ma dopo il temporale esce sempre un po’ di sole e Teramo nell’ultimo mese sembra in ripresa. Contro Pesaro gioca la più bella gara della stagione con un Borisov da 23 punti. Teramo esce finalmente dal parquet dominando dal 1° al 40° minuto. 82-62 il finale. Le successive trasferte a Cantù e Sassari danno segnali positivi. Arrivano comunque 2 sconfitte, ma entrambe condizionate da momenti di black-out di squadra e dalle rotazioni limitate. Esemplare quello di Caserta dove Teramo butta una vittoria meritata facendosi recuperare 14 punti in meno di 3 minuti nel finale. Martedì sera ennesima sconfitta al fotofinish. Roma vince di 3 (64-67), ma anche questa gara è stata condizionata da un infortunio. Robert Fultz esce dopo soli 9 minuti per l’ennesimo problema muscolare che colpisce i teramani. 20 giorni di stop. Domani si chiude il 2011. Probabilmente Teramo tirerà un sospiro di sollievo. La squadra di Ramagli tornerà sul parquet il 3 gennaio ad Ancona contro Montegranaro. Dimenticavo, ci sarà una nuova guardia nelle file della Banca Tercas. Donnie McGrath ha firmato oggi un contratto per un mese. Il 2012 ha già portato una bella notizia per i tifosi teramani. Che sia un buon segno? I teramani tengono le dita incrociate.

 

 

 

Promossi e Bocciati:

 

Robert Fultz, play di scorta, ma spesso vero leader di questa squadra.

Bruno Cerella Buona al momento anche la sua stagione. Con l’infortunio di Wanamaker e di conseguenza il taglio dell’americano, ha trovato posto nel quintetto titolare.

Valerio Amoroso Se i tifosi si aspettavano di riabbracciare il Valerio Amoroso che aveva lasciato un ottimo ricordo a Teramo, in molti sono rimasti delusi. Da lui ci si attende qualcosa in più. Il suo rendimento viaggia su alti e bassi, ma quando si accende sono guai per gli avversari.

Brandon Brown Il suo ritorno è stato uno dei più graditi dai tifosi teramani, merita la sufficienza poiché la sua stagione al momento è condizionata dalla tragica scomparsa del padre. Comunque dopo questo grave lutto, martedì è sembrato in ripresa.

Yaniv Green inizio disastroso, ma nell’ultimo mese ci sono segnali positivi da lui. Da rivedere.

Achille Polonara: In alcuni momenti gioca come un veterano con grinta ed energia che dovrebbero essere di esempio per alcuni suoi compagni di squadra. Purtroppo la sua giovane età condiziona la sua continuità di rendimento, ma spesso è condizionato anche dal basso minutaggio che Ramagli gli concede in alcune partite.

D. Brown: Veniamo alle note negative. Ci sono stati momenti in cui è stato incontenibile. Ma sono solo sprazzi. Bisogna dargli comunque atto che in alcuni frangenti delicati di alcune partite è stato l’unico a prendersi delle responsabilità, ma non sempre con risultati accettabili. Doveva essere il leader di questa squadra dopo l’infortunio di Johnson, ma non è mai stato all’altezza di questa carica.

Milos Borisov: Le statistiche della lega dicono 9.2 punti con 5.5 rimbalzi a partita, ma dietro questo dato si nascondono percentuali non all’altezza se escludiamo l’unica partita in cui è uscito dal Palaskà tra gli applausi (vittoria contro Pesaro per 82-62).  In quella gara ha tirato con il 66.7% da 2, il 50% da tre e 85.7 ai liberi. Senza quella gara le cifre sarebbero: 43% da due; 17.9 da tre e 73% ai liberi. Diciamo che si può dare di più.