F8 2020, trionfa Venezia, le pagelle della Finale: Tonut guida i suoi, Banks l’ultimo ad arrendersi. Daye l’MVP!

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La Reyer Venezia conquista la prima Coppa Italia della sua storia, superando Brindisi nella finalissima della Vitrifrigo Arena. Austin Daye premiato come MVP del torneo, mentre Stefano Tonut vince il premio come miglior difensore.

Andiamo ad analizzare le prestazioni di tutti i protagonisti del match.

UMANA REYER VENEZIA

Julyan Stone 5.5: un solo tiro dal campo e qualche problema di falli per il numero 5 orogranata; non si vede tanto, ma rimane comunque uno dei migliori difensori sulla palla grazie alle sue doti fisiche ed un’arma preziosa per De Raffaele.

Michael Bramos 6.5: più impreciso del solito al tiro, ma rimane un punto di riferimento per i compagni ed un giocatore in grado di fare sempre la cosa giusta al momento giusto.

Stefano Tonut 8.5: sono otto i suoi punti nel primo quarto, quando scava il solco ed indirizza da subito la sfida; chiude a quota 13, con la tripla che spezza le gambe a Brindisi nel suo miglior momento; vince anche il premio di miglior difensore del torneo ed è l’assoluto protagonista di questo weekend. Non va dimenticato che rientrava da un lungo infortunio, con lui è un’altra Reyer.

Austin Daye 8: nel primo tempo è sornione ed aspetta la partita; piazza qualche zampata nel corso del match e, come i veri campioni, spara la tripla che spacca il match, quando Brindisi era tornata fino al -4. E’ l’MVP della manifestazione e nei finali di partita è sempre stato decisivo.

Andrea De Nicolao 7: con Tonut è l’asse italiano protagonista di questo trionfo; lucido, aggressivo e sempre in controllo, cerca meno la soddisfazione personale, ma riesce a dare il ritmo giusto all’attacco veneto.

Ariel Filloy sv: una comparsata di 2′, poi De Raffaele preferisce seguire altre strade.

Gasper Vidmar sv: discorso simile a quello fatto per Filloy.

Jeremy Chappell 7: le percentuali non parlano per lui, ma l’ex di turno è ovunque, nonostante i problemi iniziali di falli; in difesa è un mastino, in attacco piazza una bomba pesante. Il recupero che chiude definitivamente la sfida è suo.

Valerio Mazzola 6: due canestri importanti nel corso del match, prezioso a rimbalzo, porta il suo mattoncino in questa serata storica.

Bruno Cerella 6: un paio di giocate d’astuzia e alcuni falli ben spesi per l’ex milanese; De Raffaele sa che se c’è bisogno di far rifiatare qualcuno lui c’è.

Mitchell Watt 8: insieme a Tonut è nettamente il migliore di questa finale; un totem in mezzo all’area, dominante coi suoi movimenti in post. A rimbalzo è l’unico, insieme a Chappell, a reggere l’urto dell’atletismo pugliese. Indispensabile.

Walter De Raffaele 9: in 4 giorni ha smentito tutti i pronostici, con la sua Reyer che è stata probabilmente la squadra più criticata fino a giovedì pomeriggio, visto il deludente cammino in campionato. L’impronta difensiva di Venezia ha mandato fuori giri prima la Virtus, quindi Milano e stasera uno degli attacchi più prolifici del torneo, mettendo in crisi i vari Teodosic, Rodriguez e Banks. Non sbaglia una scelta in un weekend davvero perfetto.

HAPPY CASA BRINDISI

Adrian Banks 7.5: vive una serata da incubo al tiro (4/15), non trovando canestri dal campo per i primi 16′; rimane però il leader indiscusso dei suoi, caricandosi la squadra sulle spalle e tenendola in vita, grazie ai 10 falli subiti e alle giocate nel finale. E’ comunque il miglior realizzatore del match, chiudendo a quota 27.

John Brown 6: la sua esplosività si fa sentire come sempre alla voce rimbalzi, dove l’americano chiude a quota 12; in attacco fatica e non poco, non rispondendo presente quando viene chiamato in causa.

Kelvin Martin 5.5: resta un giocatore preziosissimo per la sua applicazione difensiva ed il suo atletismo; è anche merito suo se Brindisi vince la lotta a rimbalzo, ma la palla persa nel finale grida vendetta.

Dominique Sutton 5: partenza schock per l’ex Trento, che nei primi 5′ sul parquet commette 2 falli e, protestando, prende pure il tecnico che lo esclude dal match nel primo tempo; rientra più convinto nella ripresa, sbagliando troppo dalla lunetta in un momento delicato.

Alessandro Zanelli 6.5: è il primo dei pugliesi ad entrare in partita, mostrando la faccia giusta in un momento in cui l’HappyCasa sembrava in totale black-out; cala alla distanza, lasciando spazio ad altri protagonisti.

Raphael Gaspardo 6.5: i numeri non dicono tutto, ma il numero 10 è uno dei più positivi tra i suoi; è sempre presente nei momenti migliori della squadra ed è uno dei pochi a chiudere con un +/- positivo. Prezioso.

Luca Campogrande 6.5: timido nel primo tempo di gioco, si risveglia alla distanza, segnando un paio di canestri molto importanti per ridare fiducia ai suoi; il ragazzo è giovane, ma ha la faccia tosta di un veterano.

Darius Thompson 6: non vive una delle sue serate migliori, nonostante alcune conclusioni importanti; discontinuo nel corso dei 40′, soffre anche lui la fisicità della difesa veneziana.

Tyler Stone 4.5: l’unica nota positiva è l’impatto a rimbalzo, per il resto si tratta di una serata completamente da dimenticare per il lungo di coach Vitucci; 0/9 dal campo ed alcune palle perse davvero banali. Deludente rispetto alle sue potenzialità.

Frank Vitucci 8: il voto va a premiare il suo lavoro complessivo nella 4 giorni di Pesaro; la sua Happy Casa diverte e fa divertire nei primi due giorni, dimostrandosi squadra adatta a questo tipo di competizioni; per la seconda volta consecutiva, però, la sua rincorsa al titolo si ferma sul più bello, nonostante la rimonta finale. L’atipicità dei suoi quintetti è spesso un rebus difficile da risolvere, ma stasera ha sbattuto contro il muro di una Reyer troppo solida.