Il racconto di Mannion a Davide Chinellato de La Gazzetta dello Sport
COSA E’ ACCADUTO?
“Ho cominciato a sentirmi male a inizio giugno. Avevo la salmonella, ma pensavo fosse una semplice intossicazione alimentare. Perdevo peso, ero disidratato e sempre stanco, sempre col bisogno di dormire. Abbiamo scoperto prima di partire con la Nazionale per la Serbia che avevo la salmonella, ma stavo guarendo. Durante il Preolimpico mi sono sentito meglio,anche se non credo di essere mai stato oltre l’80%”.
TOKYO 2020
“La salmonella aveva causato un’altra infezione intestinale. E la situazione è peggiorata prima delle Olimpiadi: continuavo a perdere peso. Quando abbiamo affrontato la Francia nei quarti avevo già perso 9-10 chili. Ho scritto a mio padre che non riuscivo a stare in piedi, ma lui non sapeva cosa mi stava succedendo e pensava fosse tensione. Mi ha detto di dare il massimo, ho fatto quello che ho potuto”.
IL RITORNO
“Quando sono tornato a casa abbiamo capito e cominciato le cure.Mi sentivo bene quando sono partito per l’Italia, ma sull’aereo mi sono sentito male di nuovo e ho provato il peggior dolore della mia vita.Sono stato due giorni in hotel,poi sono andato in ospedale: ci sono stato cinque giorni, con una flebo attaccata 24 ore su 24. Sono stati mesi lunghi e dolorosi, ho perso quasi 20 chili. Grazie all’aiuto di tutti, dai medici alla Virtus, sono tornato in forma”.
LA SCELTA DELLA VIRTUS
“Ho valutato tutte le opzioni che avevo, compresa l’Nba, e hocapito che questa era la migliore. Qui posso giocare, crescere, imparare dai miei errori. È stata una decisione facile, perché sapevo che venendo qui mi sarei trovato a mio agio.Posso giocare per coach Scariolo, confrontarmi ogni giorno con una leggenda come Teodosic, giocare con gente che già conosco come Pajola, Abass e Tessitori. È la situazione ideale per crescere: in fondo ho 20 anni e ancora tanto lavoro da fare”