Pesaro: Buone sensazioni dopo l’Euro Hoop Series

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Ci toccherà contattare il board dell’Eurolega e farsi dare una wild card per questa Vuelle che vince nettamente contro il Cska Mosca e fallisce il tiro della vittoria contro il Barcellona? A parte le battute, non si può dire che la Victoria Libertas abbia sfigurato in questa prima, e sicuramente l’unica disputata a Pesaro, edizione dell’Euro Hoop Series, anche se è doveroso ricordare che le due formazioni d’Eurolega scese all’Adriatic Arena erano all’inizio della preparazione e con numerose assenze, tanto che se mettiamo insieme tutti i giocatori delle due formazioni impegnati all’europeo sloveno, si potrebbe allestire una squadra in grado di arrivare alle Final Four di Milano del 2014. Ma ai tifosi biancorossi interessa soprattutto conoscere come sta questa Vuelle nuova di zecca, con tanti ragazzotti nel suo roster e un coach alle sue prime esperienze ad alto livello e le prime impressioni non possono che essere positive.
Sopra ogni altra cosa è piaciuto l’atteggiamento della squadra, sempre pronta a recepire le indicazioni del suo coach, che magari non saranno a pagina 85 del manuale del grande allenatore, ma spesso sono le prime 10 pagine quelle più importanti, quelle dove vengono spiegate le nozioni basilari di questo gioco senza magari schemi troppo elaborati, ma soluzioni semplici che costituiscono il 90% del fatturato in un match. Sono piaciuti i due lunghi, che hanno sicuramente perso il duello sotto canestro contro giganti del calibro di Dorsey e Hines, ma non hanno mai indietreggiato, anche dopo aver subito stoppate che avrebbero mortificato anche giocatori più esperti. Anosike e Trasolini non si sono scoraggiati e hanno continuato a spingere ed usare i gomiti nell’area colorata, in attesa di ritrovarsi davanti avversari più alla loro portata.
E’ piaciuto Andrea Pecile, che si conferma leader e capitano di questa Vuelle, maturato tanto rispetto a dieci anni fa, senza perdere quel pizzico di pazzia che ne ha sempre caratterizzato la carriera, quando Traini sarà recuperato pienamente, potranno dividersi il minutaggio senza che il gioco ne perda di qualità, non sono dispiaciuti neanche Musso e Young: bravo l’oriundo a farsi trovare pronto sugli scarichi quando chiamato al tiro, sempre utile l’americano quando c’è da fare un canestro importante, anche se si vede ad occhio nudo che la sua forma fisica sarà al massimo al 60% di quella ottimale. A coach Dell’Agnello il rendimento di Ale Amici costerà qualche Ave Maria in più, per le imprecazioni che gli ha tirato fuori in queste due partite, perché la 22enne ala pesarese continua nel suo rendimento da montagne russe, con azioni da Top 10 di giornata e stupidaggini da serie B2 e non sarà semplice convincerlo che questo sarà l’anno decisivo per la sua carriera ad alto livello.
Buono anche l’apporto di Elston Turner, finalizzatore numero uno di questa Vuelle, l’uomo al quale dare il pallone quando le cose si fanno complicate, con il dubbio che quando i due punti conteranno davvero, non gli sarà così semplice fare 20 punti a serata e la certezza che il suo ruolo naturale sia quello di guardia, essendo troppo piccolo per marcare l’ala piccola avversaria e troppo poco regista per fare il playmaker.
Discorso a parte merita Hervé Tourè, del quale se avete scattato una foto con la maglia numero 24 della Vuelle, conservatene gelosamente una copia perché diventerà rara come un Gronchi Rosa, non rientrando il francese nei piani economici della società e che, appena sarà disponibile Ashley Hamilton (atteso per martedì), sarà libero di accasarsi altrove. Un peccato non poterlo tesserare perché, pur con i suoi noti difetti, Tourè servirebbe maledettamente in questa Vuelle che, ai primi problemi di falli di Trasolini ed Anosike, si ritroverà ancora più bassa e piccola della media e le difficoltà cresceranno di conseguenza, ma i soldi per fargli un’offerta non si intravedono neanche con il binocolo ed è inutile prendersela troppo.
Tutto bene allora in casa Vuelle? Certamente no, la squadra è inesperta e quando i due punti conteranno davvero il problema sarà ancora più evidente, non si conosce il reale impatto di Hamilton sul gruppo, Pecile e Traini appaiono piccolini e fragili fisicamente, Young dovrà essere usato al massimo 20 minuti per preservarne le qualità, Musso passato il precampionato, si troverà davanti difese più attente e avrà meno occasioni per rendersi pericoloso e Turner sarà costretto per onor di patria ad adattarsi in un ruolo non prettamente suo, ma se ad agosto si pensava di aver messo dieci uomini insieme a casaccio, più passano i giorni e più ci si affeziona a questa Victoria Libertas,data per spacciata da tutti gli esperti, ma in grado di suscitare simpatia nei suoi tifosi per l’impegno profuso su ogni pallone, se questo basterà per la salvezza non lo sappiamo, ma per conquistarsi l’affetto dei suoi aficionados crediamo di sì.
I PIU’……..
Selezione dei tiri: 74 conclusioni da due, 43 da tre, nelle due partite, l’attacco biancorosso non si affida solamente al tiro da fuori, ma cerca di variare le soluzioni offensive, anche se vicino al ferro nascono delle difficoltà.
Andrea Pecile: 10 su 10 ai liberi, 8 assist, 5 recuperi nei 37 minuti complessivi dei due incontri, regia attenta con un occhio di riguardo al coinvolgimento dei lunghi, anche se in difesa si stampa spesso e volentieri contro i blocchi avversari, il neo capitano pesarese sembra essere il vero leader della Vuelle.
Rimbalzi: Ci provano tutti ad andare a rimbalzo, anche se i centimetri non bastano mai, ma l’attitudine complessiva è da apprezzare.
… E I MENO DELL’EURO HOOP SERIES:
Tiri liberi di Anosike: Il suo 50% in carriera era noto da tempo, ma alziamola questa benedetta parabola di tiro Oderah! Magari non segnerai lo stesso, ma qualche probabilità in più ce la dovresti avere.
Cska Mosca: Senza Ettore Messina, ha messo pochissima energia sul parquet pesarese, dando la sensazione di non vedere l’ora che questa tournée italiana giunga a conclusione.
Pubblico: Prezzi dei biglietti non popolari, orari assurdi con Pesaro penalizzata, costretta a giocare le partite pomeridiane, concomitanza con gli Europei sloveni, tutte le attenuanti del caso, ma mille spettatori scarsi a serata sono un dato preoccupante per una città che vive di basket.