PESARO – Alla fine, l’ha spuntata la Vuelle. E’ stata una battaglia senza esclusione di colpi, con Caserta e Pesaro a lottare sino all’ultimo per la permanenza nella massima serie. E’ stata una battaglia anche sugli spalti, con la curva casertana e i 6000 pesaresi a sostenere i propri beniamini. E, ovviamente, è stata una battaglia in campo. I bianconeri sono partiti fortissimo, mettendo in seria difficoltà i padroni di casa nelle prime battute di gara. Dopo due quarti di generale equilibrio, la svolta è arrivata nel secondo tempo, con l’allungo di Pesaro, guidato da un ineccepibile LaQuinton Ross, e l’abbassamento (per non dire azzeramento) delle percentuali da tre punti dei campani. Trovata la doppia cifra di vantaggio, i biancorossi si sono sempre tenuti a distanza di sicurezza, non senza qualche brivido, strappando il successo. Brutale, effettivamente, un dentro o fuori del genere, soprattutto tra due società storiche come la Vuelle e la Juve. Se da un lato Pesaro può godersi la (seconda) salvezza in extremis, a Caserta l’augurio di tornare ben presto nella serie che le compete. Aggiungiamo un piccolo appunto sull’arbitraggio della gara, diretta quasi magistralmente, a parte qualche lecita protesta, dal trio Lamonica-Di Francesco-Quarta. E, dato il clima del match, non appariva cosa scontata. La cronaca – Clima tesissimo nelle prime battute, con entrambe le formazioni che partono in quinta. Pesaro si fa valere sotto le plance, Caserta risponde dall’arco con un precisissimo Moore e il tabellone dice 13-9 dopo 4’ di gioco. Ciononostante, coach Paolini insiste con la difesa a zona, e Caserta punisce ancora dall’arco dei 6.75 con Antonutti, per il +6. Pesaro risale e torna ad un solo possesso di distacco, confezionando anche uno spettacolare alley-oop con un Judge caldissimo. La gara prosegue nell’equilibrio, tra parziali e contro-parziali: chiuso il terzo periodo sotto di 3, la Vuelle timbra 5 punti di fila, che valgono il vantaggio, ma non c’è un attimo di respiro e la Juve risale approfittando delle troppe forzature dei marchigiani. Non appena, però, la Consultinvest riesce a punire dall’arco, i biancorossi operano il sorpasso e con un ritrovato Crow arrivano alla pausa lunga avanti 46-43. Al rientro dagli spogliatoi i padroni di casa perdono qualche pallone di troppo, ma Caserta non riesce più a punire col tiro pesante e Pesaro imbecca il nuovo massimo vantaggio (52-47 alla metà del terzo periodo). La Pasta Reggia appare sulle gambe, Ross si inventa la tripla del +8, Lorant bissa ed è +11 a 4’ dal termine del terzo periodo. Si infiamma l’Adriatic Arena, coach Esposito chiama timeout ma i bianconeri sembrano essere usciti dalla gara. Pesaro allunga sino al +16, i campani rispondono solo con una tripla allo scadere del quarto di Domercant, che mantiene il tutto ancora in discussione. Al rientro sul parquet per gli ultimi e decisivi 10 minuti di gioco, la Consultinvest non molla la gara. Caserta non ha la minima intenzione di alzare bandiera bianca, ma la Vuelle, spinta da un Ross che non si vedeva da settimane, si conferma oltre la doppia cifra di distacco. A 5’ dalla fine, il parziale di 74-61 mette i pesaresi ad un passo dal traguardo, con la formazione campana ormai sulle gambe. Con un ultimo scatto d’orgoglio, Caserta ripiomba sul -9, facendo tesoro di una palla buttata da Musso. Ma il cronometro sorride agli uomini di Paolini, avanti 78-68 a 2’ dalla sirena. Alla stoppata di Ross su Domercant a 40’’ dalla fine sul +10, si chiudono definitivamente le speranze bianconere di rimanere nella massima serie. Finisce 80-70, con tanto di scontata invasione di campo conclusiva. Ma, indubbiamente, tra gli immancabili sfottò tra tifoserie e il clima, come da copione, tesissimo, ha vinto la pallacanestro.
Fotogallery a cura di Danilo Billi – Alida Filauro