La Virtus Bologna ottiene un’importante vittoria casalinga contro un’Avellino che non è ancora uscita dal momento negativo. Dopo un primo quarto equilibrato, i bianconeri hanno cambiato marcia con un tremendo 19-0 nel secondo periodo, al quale gli uomini di Vucinic non sono più stati in grado di rispondere. Nel finale del primo tempo e per tutta la ripresa, entrambi gli attacchi sono stati molto discontinui, così il parziale sopra descritto è stato determinante.
Dal punto di vista tattico, è stata determinante la mossa di Sacripanti di chiedere ai propri esterni una difesa forte contro i pari ruolo avversari. Essa, infatti, ha determinato una totale perdita di fluidità nell’attacco avellinese, non solo per le difficoltà degli stessi esterni così ben marcati, ma anche, e soprattutto, per l’incapacità di chi era senza palla ad aiutare chi l’aveva in mano. Non si sono quasi mai visti blocchi decenti, linee di passaggio adeguate, spaziature corrette, e così i malcapitati che entravano in possesso di palla non potevano far altro che forzare tiri e penetrazioni. Purtroppo, quando si cambia così tanto nel corso di pochi mesi, è normale che manchi un po’ la capacità di leggere le situazioni e capire cosa fare, ma la situazione è davvero preoccupante per coach Vucinic, che deve lavorare parecchio e sperare che i giocatori lo seguano.
Sacripanti può essere contento, ma con moderazione. Troppo spesso, infatti, i suoi hanno prodotto solo quando hanno potuto attaccare in velocità e tirare da 3, mentre hanno palesato molti limiti nell’attacco a metacampo contro la difesa schierata. Comunque, intanto due punti in classifica sono arrivati. La palma di MVP spetta a M’Baye, il più continuo nel corso dei 40’, e meritano una menzione d’onore almeno Aradori e Kravic. Per Avellino, si salvano solo Sykes e Filloy.
Quintetto Bologna: Punter, Moreira, Taylor, Aradori, M’Baye
Quintetto Avellino: Young, Green, Fillot, Campogrande, Sykes
Entrambe le squadre stanno attraversando un periodo delicato e si affrontano in una sfida importante per le rispettive classifiche. I padroni di casa si appoggiano subito a Moreira, mentre gli ospiti puntano su un maggior equilibrio tra conclusioni da fuori e va vicino a canestro. Entrambi gli attacchi vanno a corrente alternata, e l’impressione è che ciò avviene per demeriti degli attacchi stessi più che per meriti delle difese. I tiri presi da Avellino, comunque, sono mediamente migliori, mentre i bolognesi fanno più fatica a costruirsi situazioni favorevoli in attacco. Il talento dei giocatori virtussini, comunque, permette loro di realizzare canestri anche in condizioni difficili, e il punteggio resta in equilibrio (14-15 a metà quarto). Taylor, M’Baye e Aradori tengono a galla la propria squadra contro la verve di Filloy e Sykes, e l’ingresso di Pajola dà ai virtussini una miglior solidità difensiva. Grazie a essa, gli uomini di sacripanti passano in vantaggio (22-18 a 3’ dalla fine del quarto), ma il time out di Vucinic aiuta i giocatori di Avellino a tornare ad attaccare con più ordine. Un gran 2+1 di Sykes all’ultima azione del quarto dà agli ospiti il vantaggio sul 27-28.
Vucinic deve far riposare Sykes, e la fluidità del suo attacco ne risente. Il nuovo acquisto Harper si costruisce bene un paio di situazioni, ma non concretizza, e Avellino fa solo 2 punti nei primi possessi del secondo quarto. Anche l’attacco della Virtus, però, si inceppa, e il punteggio si abbassa, dopo essere stato molto alto in tutto il primo quarto. Vucinic prova ancora a chiamare time out, sperando di mettere ordine nella testa dei suoi come nel primo quarto, ma stavolta la difesa di casa sembra proprio aver preso le misure all’attacco avversario, e, come spesso succede in questi casi, l’attacco prende fiducia all’idea di saper difendere così efficacemente, e di conseguenza nasce un parziale devastante per i bianconeri. A 5’ dall’intervallo lungo siamo sul 44-30, e il fiume in piena non accenna a fermarsi. Vucinic ha già chiamato tutti i time out a disposizione, così deve assistere impotente al crollo verticale della propria squadra, i cui esterni risultano incapaci di creare gioco da quando Sacripanti ha ordinato una difesa molto più forte sul perimetro. Sul 46-30, l’urto bianconero perde la propria intensità e Avellino riesce quantomeno a non prendere ulteriori imbarcate. Avellino è brava ad evitare che gli avversari riescano ad attaccare in velocità, e a difesa schierata, la Virtus è sicuramente meno efficace. Gli ospiti avrebbero anche alcune opportunità per arrivare a -10, che è comunque un’importante soglia psicologica, ma non segnano, così il vantaggio interno non scende mai sotto i 13 punti. Si va all’intervallo lungo sul 53-38.
La Virtus continua a difendere forte sugli esterni avversari, i quali faticano a liberarsi e devono forzare tiri o penetrazioni. Filloy e Sykes riescono comunque a segnare, e sono canestri difficili, ma non c’è la continuità offensiva che sarebbe richiesta per rimontare il pesante svantaggio. Come nel finale del quarto precedente, Bologna fatica ad attaccare a difesa schierata, ma Avellino non approfitta delle opportunità per avvicinarsi nel punteggio. Alla Virtus bastano un paio di triple segnate proprio nei momenti giusti per rimanere ampiamente in controllo della partita 59-46 dopo 4’ del terzo quarto), e un altro canestro da dietro l’arco di M’Baye ridà ai padroni di casa il massimo vantaggio sul 62-46. Il quarto prosegue con gli attacchi che sbagliano tantissimo e il vantaggio interno che si mantiene importante. Sykes piazza un 5-0 per il 65-53, ma siamo sempre lì, ogni volta che Avellino potrebbe arrivare a -10, non lo fa, e alla fine del terzo quarto, che si chiude sul 70-56, il conto della serva dice che alla virtus è bastato fare 6 canestri in 10’ per mantenere quasi inalterato il proprio vantaggio, ed è vero che, di questi 6 canestri, 5 sono da 3, ma non è umanamente pensabile che una squadra segni solo un punto in più degli avversari, subendo solo 6 canestri dal campo con nessun libero.
L’ultimo quarto vede Sykes prendere sempre più in mano le redini dell’attacco avellinese, ma attorno a lui non c’è un sufficiente rendimento dei compagni, che non solo non segnano, ma non sono nemmeno in grado di portargli dei buoni blocchi e di spaziarsi correttamente. La Virtus continua a farne una giusta e due sbagliate in attacco, ma non viene mai minacciata nel punteggio da un’Avellino ancor più discontinua. Arriva, anzi, il +20 (79-59 a 6’ dalla fine) e ormai si può parlare di garbage time. Non succede infatti, più niente di rilevante, a parte un’altra tripla di Pajola che esalta il tifo di casa. Finisce 88-66.
SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA – SIDIGAS AVELLINO 88-66
TABELLINO BOLOGNA: Punter 5, Martin 6, Moreira 6, Pajola 8, Taylor 13, Baldi Rossi 4, Cappelletti ne, Kravic 12, Venturoli ne, Ardori 15, Berti ne, M’Baye 19
TABELLINO AVELLINO: Young 10, Green 8, Guariglia ne, Filloy 18, Campani, Sabatino ne, Silins, Campogrande 3, Harper, D’Ercole, Sykes 25, Ndiaye 2
PARZIALI: 27-28, 26-10, 17-18, 18-10
PROGRESSIVI: 27-28, 53-38, 70-56, 88-86
BASKETINSIDE MVP: Amath M’Baye