Odom annulla Daye e regala alla Virtus lo scontro salvezza con Pesaro

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La Virtus raggiunge il suo obiettivo aggiudicandosi lo scontro salvezza tra due nobili decadute, primo successo dei felsinei in stagione contro una diretta concorrente. A fare la differenza in  un match ad altissima tensione è stata il carattere e la tenuta mentale nei momenti topici dei bianconeri trascinati da una prestazione maiuscola di Rod Odom, capace di neutralizzare la tanto attesa stella Daye con una difesa fisica e asfissiante che non ha lasciato spazi per agire al lungo californiano apparso troppo soft anche in retroguardia. Se per la Virtus si tratta di un successo figlio del carattere e degli attributi, nonostante una differenza canestri non salvata, per Pesaro l’ennesima occasione sprecata che ha messo in luce la mancata capacita dei marchigiani di ammazzare le partite nei omenti più favorevoli.  Due le opportunità per chiudere i conti gettate alle ortiche dai marchigiani anche questa sera: la prima a metà del del primo parziale con la Virtus in balia del gioco corale biancorosso, la seconda nel momento clou del match quando, nonostante antisportivi e tecnici fischiati contro, gli uomini di Paolini hanno retto ma non azzannato la preda forti del fato amico in quel frangente.

L’inerzia iniziale del match è tutta nelle mani degli ospiti che in difesa costringono nelle prime due azioni i bianconeri ad una persa e al fallo offensivo Pittman, segno di un attacco avaro di idee e paralizzato dalla tensione, e nell’altra metà campo fanno girare la palla con scioltezza trovando canestri facili (4-14). Nel momento peggiore dei felsinei arriva la tripla del capitano Ray – rientrato dopo mesi passati ai box per l’infortunio al ginocchio – che apre il contro-parziale che riporta le Vu nere a contatto (11-14). Daye, dopo un paio di tiri aperti spediti sul ferro che hanno contribuito al rientro dei padroni di casa, blocca l’emorragia con il suo marchio di fabbrica, il tiro cadendo all’indietro, a cui però Hasbrouck risponde prontamente dalla lunga. Pesaro non molla e approfittando di una nuova disattenzione in retroguardia pesarese ne piazza 5 di fila che chiudono il primo quarto sul 14 a 21. Pitttman, Gaddy e Fontecchio aprono il secondo quarto dando un po’ fluidità alla squadra e riportando l’Obbiettivo Lavoro ad un solo possesso di svantaggio (21-23). Sul più bello però Mazzola manca il colpo dell’aggancio spianando la strada al nuovo mini allungo biancorosso firmato Lydeka-Ceron (21-28). La Consultinvest non riesce a cavalcare l’onda giusta forzando  qualche conclusione di troppo,  agevolando il gioco in velocità dell’Obiettivo Lavoro che, grazie ad un quintetto con i lunghi più leggeri, allarga bene il campo tornando a contatto. Questa reazione è soltanto il preludio al primo vantaggio interno della serata che arriva dopo sei punti filati della coppia italiana Vitali-Mazzola quando mancano settantacinque secondi dalla fine del primo tempo. La bomba del sorpasso galvanizza sensibilmente Fontecchio che si ripete pochi istanti dopo con la conclusione che vale il 43 a 40 all’intervallo lungo.

La pausa negli spogliatoi non stoppa il buon momento di Mazzola che spinge i suoi al +5 (42-47). Pesaro riesce però a reggere mentalmente al forte impatto virtussino reagendo con un poderoso 11 a 0 di parziale per il 47 a 53. Come se non bastasse la Virtus deve fare i conti con il problema dei falli di Pittman (3), che sui raddoppi sistematici è in grosse difficoltà, e di capitan Ray che, anche a causa di una condizione fisica comprensibilmente ancora non eccellente, è costretto alla panchina dalla quarta penalità sul groppone. Se Atene piange, Sparta di certo non ride perché anche Pesaro in meno di un minuto si vede fischiati contro due tecnici ed un antisportivo, figli di due ingenuità sotto il profilo mentale, che rischiano di costare molto cari in un momento topico della gara. Ray ne mette due dalla linea della carità a cui fa seguito il bersaglio ravvicinato di Odom su assist al bacio di Pittman per il 54 a 53. Dopo uno zero su due ai liberi, Pittman commette il suo quarto fallo su un Lydeka lasciato coraggiosamente in campo da Paolini il quale viene ripagato dalla grande freddezza dai quattro metri del lungo lituano che riesce  a mantenere alta la concentrazione nonostante gli episodi che lo hanno visto protagonista (52-57). La corsa sull’otto volante del match non si arresta, con la Virtus pronta a replicare con il 5-0 marchiato Fontecchio-Gaddy per l’ennesima parità a quota 59. A mettere la parola fine ad un terzo quarto strabordante di emozioni e tensione ci pensa Odom con una prodezza cadendo all’indietro per il 61 a 60 bianconero. Pesaro spreca, specialmente ai liberi, Fontecchio colpisce: tripla e +6 liberatorio bianconero (60-66). La stoppata di Cuccarolo su Daye sul ribaltamento di fronte la dice lunga sulla serata storta del numero 9 della Consultinvest. Lacey prova a scuotere i suoi con un perfetto slalom nel pitturato ma la vera scossa tellurica arriva dalle mani di Gaddy che scaglia un siluro dai 6.75 metri che manda in visibilio l’Unipol Arena (62-69). La tripla del folletto ha un effetto deflagrante per le certezze offensive ospiti che si disintegrano lasciando spazio ad una serie di azioni personali che si rivelano infruttuose. La grinta e la grande fame della Virtus fanno il resto per ottenere due punti pesantissimi in chiave salvezza nonostante ai bianconeri resti il grande rimpianto di aver sprecato un disavanzo in doppia cifra nei minuti più importanti. A Pesaro infatti rimane la magra consolazione di aver salvato la differenza canestri con il risultato finale che premia Bologna: finisce 79 a 75.

OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA – CONSULTINVEST PESARO 79-75 (14-21, 43-40; 61-60)

BOLOGNA: Pittman 6; Fabiani NE; Vitali 7; Cuccarolo NE; Gaddy 8; Fontecchio 15; Mazzola 7; Oxilia NE; Hasbrouck 11; Odom 11; Ray 6. All. Valli
CONSULTINVEST PESARO: Basile 2; Sheperd 4; Gazzotti 4; Lacey 15; Christon 18; Daye 14; Solazzi 0; Candussi 1; Lydeka 14; Ceron 3. All. Paolini

Fotogallery a cura di Pierfrancesco Accardo