Milano conferma di essere messa molto, ma molto male, dal punto di vista della condizione fisico atletica, cedendo di misura in casa contro una Varese che comunque ha meritato perché ha dapprima sfruttato il vantaggio atletico e, nello specifico, in termini di rapidità, e poi, quando anche lei si è trovata a corto di energie, ha usato il cervello e ha fatto le scelte giuste nei momenti decisivi, fino alla magica penetrazione di Ruzzier a 8” dal termine che ha messo a segno il 2+1 della vittoria.
L’Olimpia si è spesso costruita buoni tiri, sbagliandoli, ma soprattutto si è fatta sottomettere dal punto di vista atletico per buona parte della partita, e diciamo buona parte solo perché a un certo punto non c’era più sottomissione ma perché semplicemente nessuna delle due squadre ne aveva più. Come abbiamo già detto in sede di commento della sconfitta col Pana, se questa è la situazione dal punto di vista della condizione, è molto probabile una tremenda debacle nei playoff di EuroLega, e viene da pensare che anche la LBA sia molto più aperta di quanto si possa pensare.
Per quanto riguarda Varese, se continua così si avvia a una stagione molto particolare ma che alla fine si rivelerà positiva.
Quintetto Milano: Punter, LeDay, Moraschini, Hines, Datome
Quintetto Varese: Scola, Ruzzier, Strautins, Egbunu, Douglas
Milano dimostra che, almeno in questo inizio della partita, vuole concentrarsi sulla stessa e non pensare troppo alla sfida europea di venerdì: Varese, infatti, viene soffocata dalla difesa di casa nei primi 2’ di partita e Datome, dall’altra parte, confeziona un bel 5-0. Ruzzier, però, cambia subito le carte in tavola con un contro 0-5 e uno splendido assist per Egbunu. Tatticamente, le due squadre hanno approcci simili, facendo girare palla sul perimetro e cercando coi numerosi passaggi di cercare situazioni buone per concludere oppure attaccare il ferro. A metà quarto c’è ancora equilibrio sull’11-12, e Milano si fa più aggressiva, sia con raddoppi sul perimetro in difesa, che con le accelerazioni di Rodriguez in attacco. Varese è costretta a passaggi da un lato all’altro che possono essere preda della difesa milanese o comunque permettono ai marcatori di posizionarsi meglio. Un paio di errori grossolani di LeDay in attacco, però, vanificano le cose buone fatte in difesa e permettono agli ospiti di allungare sul 13-18, e anche se, nei possessi successivi, Milano si costruisce benissimo i tiri, la palla non entra e gli ospiti allungano ancora fino al 13-24. Milano poi gestisce meglio gli ultimi possessi e il quarto si chiude sul 18-24. Varese ha chiaramente capito che, in questo caso, gli 1 vs 1 possono essere più redditizi del giro palla, e Milano ha chiaramente bisogno che i propri esterni mettano abbastanza gambe in difesa per stare incollati ai propri diretti avversari quando vengono attaccati dal palleggio.
I padroni di casa difendono discretamente all’inizio del secondo quarto, ma purtroppo per loro, continuano a sbagliare tiri ben presi e che appaiono ad alta percentuale. Varese insiste con la scelta di far sì che i propri esterni sfidino in palleggio i propri marcatori, con lo scopo di crearsi la separazione giusta per tirare grazie alla rapidità e al perfetto ball handling. Punter entra finalmente in partita, ma gli ospiti resistono, con Douglas protagonista in questa fase. Appena, però, cala la precisione varesina nel tiro da lontano, Milano si avvicina sul 31-32 e potrebbe essere passata in vantaggio senza gli errori ai liberi di Hines e Micov. Varese non ha un piano B, continua a tirare spingardate da lontano che continuano a sbattere fragorosamente sul ferro, così Milano completa un 8-0 che la porta finalmente in vantaggio sul 33-32. Guarda caso, gli ospiti ricominciano a segnare solo quando cercano nuovamente Egbunu, dimenticato per troppi minuti. La partita rimane in equilibrio, visto che ora, appunto, il gioco di Varese è più vario, poi nell’ultimo minuto Varese sfrutta un fallo subito da Strautins mentre tira da 3 e va all’intervallo lungo sul 41-45.
Milano inizia la ripresa cercando di mettere in campo molta intensità, ma Varese è più lucida e i primi possessi sono favorevoli agli ospiti, con un bel 0-5 confezionato da Scola e Ruzzier. Milano cerca di sfruttare il più possibile movimenti senza palla per crearsi buoni tiri dalla media, ma dall’altra parte sale in cattedra Scola che porta a scuola LeDay. Gli ospiti allungano per un paio di volte a +9 (411-50 e 45-54), e la sensazione è che il risultato finale dipenderà sostanzialmente dall’energia che gli ospiti sapranno mantenere, perché, anche se Milano ha chiaramente i propri momenti buoni, Varese ha più rapidità e, se quella resta, ognuno può costruirsi un buon tiro a ogni possesso. Uno dei momenti buoni per i padroni di casa è firmato da Punter che porta i suoi sul 55-57 poco dopo la metà del quarto, ma Messina non è tranquillo e si becca un tecnico. Varese si gasa, piazza due triple con Scola e Beane e se Varese non dovesse perdere colpi dal citato punto di vista della rapidità offensiva, Milano avrà bisogno di tutti i punti che ha nelle mani per cercare uno shoot out che magari potrebbe avere esito favorevole. Per ora, gli ospiti non smettono di segnare, arrivano sul 57-68, ma, come previsto, l’Olimpia mette in campo l’arsenale offensivo che produce un 6-1 per il 63-69 di fine terzo quarto, un affare per i padroni di casa.
Varese, per la prima volta nella partita, dà la sensazione di un drastico calo fisico-atletico all’inizio dell’ultimo quarto. Milano ne approfitta solo parzialmente, ma intanto arriva sul 68-69. Varese passa alcuni minuti senza segnare, e non se lo può permettere di certo, e i padroni di casa tornano in vantaggio sul 70-69. L’attacco ospite continua a sbattere contro la difesa di casa e Ruzzier interrompe un’astinenza offensiva di oltre 3’. Milano, però, sbaglia ancora un paio di triple fattibili e la partita rimane apertissima. Douglas ha un’altra fiammata con tripla e assist, e soprattutto Milano non ha la continuità offensiva di cui avrebbe bisogno. Varese ha ancora 3 punti di vantaggio (74-77) a 3’ e mezzo dal termine, poi Scola, in un momento in cui si segna poco, fa una cosa importantissima subendo fallo mentre tira da 3, anche se segna solo un libero. A Milano basterebbero 3’ da EuroLega per vincere, ma sembra proprio non avere più energia, esattamente come Varese. LeDay fissa il 76-78 dalla lunetta con 2’ da giocare, ma Douglas sente di poterla vincere, spacca la difesa avversaria in penetrazione e Milano è sempre più scarica di energie per poter recuperare. Anche Varese, però, è stravolta, e concede un 5-0 al duo Rodriguez-Hines per l’81-80 a 24” dal termine. Ruzzier piazza un 2+1 magico per l’81-83 a 8” dalla conclusione, pii Milano cerca il supplementare ma, come tante altre volte nella partita, costruisce bene il tiro ma lo sbaglia, in questo caso con Datome. Finisce 81-83.
A|X ARMANI EXCHANGE OLIMPIA MILANO – OPENJOBMETIS VARESE 81-83
TABELLINO MILANO: Punter 14, LeDay 14, Moretti ne, Micov 7, Moraschini 7, Rodriguez 14, Cinciarini 2, Shields 5, Brooks, Hines 7, Datome 11, Wojciechowski
TABELLINO VARESE: Beane 8, Morse 5, Scola 18, De Nicolao, Ruzzier 17, Strautins 7, Egbunu 9, De Vico, Ferrero 3, Douglas 16
PARZIALI: 18-24, 23-21, 22-24, 18-14
PROGRESSIVI: 18-24, 41-45, 63-69, 81-83
BASKETINSIDE MVP: Michele Ruzzier