Dal parquet al grande schermo, il basket e il cinema

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Il ricco genere dei film sportivi non ha mancato di esplorare le tematiche legate alla palla a spicchi. L’ha spesso fatto trattandone aspetti umani prima ancora che sportivi, legati a storie vere o romanzate: da Coach Carter, film del 2005 ispirato alla vera storia di Ken Carter, a Glory Road, film del 2006 incentrato sulla prima squadra a schierare un quintetto di colore negli anni ’60, fino ad arrivare al 2020, con la storia di riscatto rappresentata in Tornare a Vincere. 

Bisogna anche dire che la fama di questo sport è cresciuta tantissimo non solo grazie a pellicole di successo ma anche grazie ad altri media come i videogiochi, ma sopratutto grazie ad uno dei passatempi più amati dai fan della palla a spicchi, le scommesse online proprio sul proprio sport preferito.

Ma il legame tra i due mondi è sempre stato prolifico non solo per film dedicati, ma anche per altre pellicole nelle quali hanno recitato atleti di pallacanestro. Sono numerosi i cestisti che si sono cimentati con opere visive e, tra semplici camei e vere prove attoriali, si potrebbe quasi parlare di un sottogenere a sé, con temi non sempre legati al mondo della palla a spicchi.

Impossibile non pensare prima di tutto a Space Jam, classico del 1996 in tecnica mista nel quale il ruolo di protagonista andò a Michael Jordan. Lo storico numero 23 dei Chicago Bulls in quel periodo aveva appena interrotto il suo primo ritiro, e l’entusiasmo per il ritorno all’agonismo dell’atleta più globalmente rappresentativo della NBA generò un entusiasmo senza pari. Non a caso è stato lui il volto del film: nonostante i camei di altri cestisti noti, da Charles Barkley a Muggsy Bogues, il ruolo di star è andato a Jordan e ai personaggi dei Looney Tunes, creando una pellicola ancora oggi amata nonostante recensioni professionali poco entusiaste.

Un destino diverso per il suo sequel, vittima di aspettative altissime che non hanno trovato corrispondenza: l’attesissimo Space Jam New Legends, uscito nel 2021, non è stato particolarmente apprezzato dagli appassionati del primo film. Una trama che per omaggiare il prequel finisce per ricalcarne le orme, merita comunque menzione il fatto che il protagonista sia, come Jordan25 anni prima, uno dei volti più noti della NBA: LeBron James. La star dei Los Angeles Lakers può dunque contare anche una prova attoriale da protagonista, dopo il cameo avuto nella commedia Trainwreck del 2015; i più, tuttavia, concordano nel ritenerlo meglio impiegato sul parquet.

Di diverso segno invece la carriera cinematografica di Rick Fox, cestista canadese che nei primi 2000 trionfò tre volte in NBA tra le fila dei Los Angeles Lakers. Agli exploit sul campo da gioco ha affiancato una carriera da attore di tutto rispetto: alle varie apparizioni in serie tv ben note, tra le quali possono contarsi The Big Bang Theory, Shameless e Oz, si aggiungono interpretazioni in film sportivi e non, da Blue Chips del 1994 a Killing Hasselhoff del 2017, passando per He Got Game del 1998. Una carriera costellata da collaborazioni con nomi di primo piano, accanto ai quali Fox si è sempre mostrato a proprio agio: da Alec Baldwin a David Cronenberg per arrivare a Denzel Washington e Jeff Goldblum.

In He Got Game di Spike Lee, oltre a Rick Fox e camei di altri cestisti come Michael Jordan e Shaquille O’Neal, recita Ray Allen come protagonista. Interpretando una giovane promessa del basket, affiancato da Denzel Washington nel ruolo del padre, l’allora giocatore dei Milwaukee Buckssi è dimostrato perfettamente in grado di non sfigurare in un contesto cinematografico di primo piano: si tratta di uno dei film più apprezzati dell’impegnato regista statunitense.

Tra gli innumerevoli altri cestisti cimentatisi nel cinema, non possono mancare alcune menzioni particolari: proprio Shaquille O’Neil, per esempio, oltre che in He Got Game è apparso in Scary Movie e Blue Chips, prestando poi la propria voce come doppiatore in The Lego Movie, Show Dogs e I Puffi 2. Kareem Abdul-Jammar, cestista impegnato nel sociale negli anni ’60, è stato il copilota nella commedia L’Aereo più Pazzo del Mondo. L’indimenticabile Kobe Bryant, tragicamente scomparso nel 2020, è stato l’autore del cortometraggio d’animazione Dear Basketball, Premio Oscar 2018, oltre ad essere protagonista nel documentario Kobe Doin’ Work di Spike Lee ed essere apparso nella serie tv Modern Family.